Copa America, le chiaviche del torneo

BRAVO (Chile) - Un portiere così importante da riuscire a smentire un "detto" radicato negli annali della letteratura latina. Nome omen, ma non per lui. Regala il gol del vantaggio al Messico a un certo Araujo, mai sentito, tuffandosi goffamente quasi fosse alle prime lezioni di tuffi dalla piattaforma. 4 per la prestazione, ma un bell'8 per il sincronismo. La Cagnotto e la Dallapè tremano per Londra 2012.

BANEGA (Argentina) - Fargli la rima sarebbe facile quanto irrispettoso. E allora non infieriamo sul talento (?) argentino che tanto piace all'Inter. Il peggiore nella pessima partita dell'AlbiCeleste, nella quale regala il gol del vantaggio ai boliviani. Forse i commentatori di Sky, che tanto lo hanno elogiato durante il match, non gli hanno portato bene. Batista però difficilmente lo toglierà dal campo, visto che gira per il ritiro argentino a urlare "Ever Banega".

BRENES (Costa Rica) - Primo espulso della manifestazione. Un'entrata assassina e senza senso per l'esperto costaricense che lascia in 10 la sua nazionale. La Volpe si lamenta, e non perchè non arrivi all'uva, perchè sa che in inferiorità numerica era difficile evitare la sconfitta.

GANSO (Brasile) - Acclamato da tutti come nuovo fenomeno del calcio mondiale, corricchia per il campo come spaesato. Nessuno spunto degno di nota, così come tutti i suoi connazionali. Lo hanno definito il nuovo Kakà e infatti è spesso infortunato, proprio come il giocatore del Real Madrid. Ma per la verità, visto il passo sul campo, ricorda più Ronaldo, quello oversize made in Corinthians.

PIRIS (Paraguay) - Se questa era la prova di maturità, Piris l'ha fallita senza appello. Il peggiore dei suoi, schierato a sinistra combina solo danni. E non si lava.